L'impegno di Papa Francesco contro la corruzione

Vogliamo ricordare il costante impegno del Pontefice nella lotta contro la corruzione, evidenziando come il Santo Padre abbia più volte denunciato questo fenomeno durante il suo pontificato.
Ripercorriamo le dichiarazioni più significative di Papa Francesco sul tema dell’anticorruzione:
Tra le più famose nel 2014, Papa Francesco pronunciò la celebre frase “la corruzione spuzza” (utilizzando volutamente il termine dialettale “spuzza” invece di “puzza”) durante un incontro con i giovani a Rio de Janeiro, in Brasile. Questa espressione colorita e diretta divenne rapidamente uno dei suoi messaggi più memorabili nella lotta contro la corruzione.
Il Pontefice usò questa espressione forte per sottolineare quanto la corruzione sia ripugnante moralmente e socialmente, paragonandola a un fetore che contamina tutto ciò che tocca. Con questa metafora sensoriale immediata, Papa Francesco intendeva comunicare efficacemente, soprattutto ai giovani, il carattere disgustoso e ripugnante della corruzione, invitandoli a rifiutarla e combatterla nella loro vita e nella società.
Un anno prima, nel 2013, poco dopo l’inizio del suo pontificato, Francesco affermò che “la corruzione è un male più grande del peccato. Il peccatore può pentirsi, il corrotto difficilmente”.
Questa dichiarazione si inseriva nel contesto più ampio del suo pontificato, durante il quale ha ripetutamente denunciato la corruzione come un male sociale che degrada la dignità umana e danneggia in particolare i più vulnerabili della società.
Nel 2015, invece, visitando un quartiere povero di Napoli, il Pontefice dichiarò: “La corruzione è una strada che porta alla morte, perché uccide l’anima, uccide le persone, uccide la società”.
Nel 2017, in un discorso alla Pontificia Accademia per la Vita, Francesco definì la corruzione come “la peggiore piaga sociale”, invitando tutti a combatterla con decisione.
Nel 2019, durante un viaggio apostolico in Mozambico, il Papa parlò della corruzione come di “una termite che consuma lentamente il legno della democrazia”.
Nel 2021, in occasione della Giornata Mondiale contro la Corruzione, Francesco esortò i leader mondiali a “costruire una cultura della trasparenza” e a “promuovere l’etica in tutti i settori della società”.
Nel 2023, in un messaggio ai partecipanti a un convegno internazionale sulla corruzione, il Santo Padre ribadì che “la corruzione è un cancro che distrugge la società, minando la fiducia nelle istituzioni e tra le persone”.
Tra le più famose nel 2014, Papa Francesco pronunciò la celebre frase “la corruzione spuzza” (utilizzando volutamente il termine dialettale “spuzza” invece di “puzza”) durante un incontro con i giovani a Rio de Janeiro, in Brasile. Questa espressione colorita e diretta divenne rapidamente uno dei suoi messaggi più memorabili nella lotta contro la corruzione.
Il Pontefice usò questa espressione forte per sottolineare quanto la corruzione sia ripugnante moralmente e socialmente, paragonandola a un fetore che contamina tutto ciò che tocca. Con questa metafora sensoriale immediata, Papa Francesco intendeva comunicare efficacemente, soprattutto ai giovani, il carattere disgustoso e ripugnante della corruzione, invitandoli a rifiutarla e combatterla nella loro vita e nella società.
Un anno prima, nel 2013, poco dopo l’inizio del suo pontificato, Francesco affermò che “la corruzione è un male più grande del peccato. Il peccatore può pentirsi, il corrotto difficilmente”.
Questa dichiarazione si inseriva nel contesto più ampio del suo pontificato, durante il quale ha ripetutamente denunciato la corruzione come un male sociale che degrada la dignità umana e danneggia in particolare i più vulnerabili della società.
Nel 2015, invece, visitando un quartiere povero di Napoli, il Pontefice dichiarò: “La corruzione è una strada che porta alla morte, perché uccide l’anima, uccide le persone, uccide la società”.
Nel 2017, in un discorso alla Pontificia Accademia per la Vita, Francesco definì la corruzione come “la peggiore piaga sociale”, invitando tutti a combatterla con decisione.
Nel 2019, durante un viaggio apostolico in Mozambico, il Papa parlò della corruzione come di “una termite che consuma lentamente il legno della democrazia”.
Nel 2021, in occasione della Giornata Mondiale contro la Corruzione, Francesco esortò i leader mondiali a “costruire una cultura della trasparenza” e a “promuovere l’etica in tutti i settori della società”.
Nel 2023, in un messaggio ai partecipanti a un convegno internazionale sulla corruzione, il Santo Padre ribadì che “la corruzione è un cancro che distrugge la società, minando la fiducia nelle istituzioni e tra le persone”.
- Il Papa, come si evince da tutte queste dichiarazioni, ha sempre condannato fermamente la corruzione ovunque nel mondo. Con parole e azioni concrete, ha ispirato tutti coloro che lavorano per promuovere trasparenza e integrità nella Pubblica Amministrazione.
Il suo esempio morale nella lotta contro la corruzione continuerà a guidarci verso una società più giusta e trasparente.
Ricostruzione post sisma Italia Centrale
Gli atti tipo aggiornati al nuovo Correttivo
- Sono stati predisposti gli atti tipo sisma, aggiornati al nuovo Correttivo al Codice degli Appalti approvato a fine 2024. Tali atti tipo sono stati presentati alle comunità dell’Italia Centrale impegnate nella ricostruzione post-sisma.
- “Gli atti tipo sono uno strumento di semplificazione, per fare bene e fare prima nell’aggiudicazione di appalti e di affidamenti”, ha spiegato il Presidente dell’Anac Giuseppe Busìa all’incontro del 17 aprile 2025 con gli amministratori e i Rup delle aree della ricostruzione nell’Italia Centrale. “Servono a mettere in rete le competenze delle Pubbliche amministrazioni, e quindi a velocizzare e migliorare l’attività, velocizzando pure il controllo preventivo di Anac”.
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Codice identificativo gare (Cig)
In caso di partecipazione di un dipendente ad un seminario o a un convegno non è necessario il Cig
- Non è necessaria l’acquisizione di un Codice identificativo gare (Cig) nel caso di partecipazione di un dipendente pubblico a un seminario o a un convegno.
- Lo ha chiarito Anac, attraverso una specifica Faq (Frequently Asked Questions n. C9).
- Ai sensi della legge n. 9/2014, infatti, la partecipazione a un convegno o a un seminario da parte di un dipendente di un ente pubblico (acquistato dal singolo o dall’amministrazione di appartenenza) non integra la fattispecie dell’appalto di servizi di formazione e, pertanto, alla specifica ipotesi non si applica la normativa sulla tracciabilità dei flussi finanziari.
Opere incompiute e ritardi nei lavori
Al via azione di vigilanza di Anac
- Opere incompiute, ritardi nei lavori pubblici, disinteresse e mancanza di verifiche delle amministrazioni sull’andamento degli appalti affidati. E ancora: nomine dubbie nella sanità, porte girevoli tra incarichi pubblici e privati contigui, interventi per il dissesto idrogeologico bloccati o rallentati, impianti per lo smaltimento dei rifiuti condotti fuori dal rispetto della normativa.
- Sono questi alcuni degli ambiti su cui nei prossimi mesi si indirizzerà in modo particolare l’attività di vigilanza dell’Autorità Anticorruzione, come da direttiva programmatica approvata.
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Focus atti Anac
Ritardi ingiustificati, criticità e anomalie nella realizzazione dell’opera
- Ritardi nei lavori, criticità e anomalie nell’attività di progettazione e di realizzazione dell’opera, applicazione non corretta della normativa, attività ancora in corso otto anni dopo l’affidamento del progetto. Sono questi alcuni dei rilievi che l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha accertato e rivolto al comune pugliese di Massafra, in provincia di Taranto, riguardanti la realizzazione di una piazza polifunzionale con annesso giardino archeologico davanti all’ex convento di Sant’Agostino. Un importo a base di gara di poco più di un milione.
Un dirigente dell’Università non può essere anche nel Cda dell’ateneo: incarichi incompatibili
- Il dirigente di un’Università degli Studi non può essere contemporaneamente membro del consiglio d’amministrazione dell’ateneo. I due incarichi sono incompatibili, in base al decreto legislativo n. 39/2013.
- E’ quanto ha accertato Anac con delibera n.137 approvata dal Consiglio dell’Autorità del 2 aprile 2025.
- Il caso fa riferimento ad una importante Università della Sicilia in cui il Responsabile della Segreteria Tecnica Sistemi e Servizi Informatici – CIAM è anche componente del CdA, come rilevato da Anac durante la vigilanza sull’ateneo.
Qualificazione stazioni appaltanti, nuovo regolamento su accertamento requisiti e sanzioni
- Pubblicato il nuovo regolamento Anac sull’esercizio del potere di accertamento del possesso dei requisiti e del potere sanzionatorio dell’Autorità in materia di qualificazione delle stazioni appaltanti. Adottato con delibera n. 126 dell’11 marzo 2025 dal Consiglio Anac, il testo disciplina gli ambiti applicativi per le attribuzioni dell’Autorità in materia, ai sensi delle relative disposizioni del Codice degli Appalti (articolo 63, comma 11, e allegato II.4) anche alla luce degli ultimi interventi correttivi operati dal legislatore (d.lgs. n. 209/2024).
Clausole territoriali legittime, se non sono requisiti di partecipazione ma criteri premiali dell’offerta
- In una procedura d’appalto le clausole territoriali sono legittime se non costituiscono requisiti di partecipazione, ma criteri premiali di valutazione dell’offerta. La scelta di tali criteri è, comunque, rimessa alla discrezionalità della stazione appaltante. E’ quanto ha sottolineato Anac con parere di precontenzioso, delibera n. 130, approvata dal Consiglio dell’Autorità del 2 aprile 2025.
- Il parere, sollecitato dalla contestazione di un concorrente che si riteneva danneggiato dalle clausole territoriali introdotte dalla stazione appaltante, riguardava la procedura aperta per l’appalto del servizio di manutenzione e gestione aree verdi pubbliche del Comune di Arezzo, in Toscana, dell’importo di 3.658.500 euro. Anac ha dato ragione alla stazione appaltante, il cui operato è risultato conforme alla normativa esistente.
Aree verdi del Municipio VI di Roma, avvalimento mancata sottoscrizione ausiliata
- Il problema della dimostrazione che un contratto di avvalimento sia stato sottoscritto prima del termine per la presentazione delle offerte può ritenersi superato dal recepimento, da parte dell’impresa ausiliata che partecipa alla gara, degli effetti del contratto firmato anche solo dall’ausiliaria, con valore di appropriazione dalla parte ausiliata che lo presenta unitamente all’offerta. È la conclusione cui perviene, facendo affidamento sulla pertinente giurisprudenza amministrativa, il parere di precontenzioso approvato dal Consiglio Anac con delibera n. 128 del 2 aprile 2025, e relativo a una controversia nella gara per i lavori di manutenzione straordinaria per la riqualificazione e la realizzazione delle aree ludiche e playground nelle aree verdi di competenza del Municipio VI delle Torri di Roma Capitale.
Chi dirige un organismo comunale non può amministrare una partecipata regionale
- Il ruolo di direttore di un organismo strumentale di un Comune non è compatibile con quello di amministratore con deleghe gestionali di una società privata in controllo pubblico regionale. Lo precisa il parere anticorruzione, approvato dal Consiglio Anac del 2 aprile 2025, con il quale l’Autorità si è espressa sulla richiesta relativa alla possibilità che il direttore di un centro di servizi sociali in favore delle persone anziane, costituito da un Comune capoluogo regionale del Centro Italia, assuma anche l’incarico di amministratore di una società totalmente partecipata dalla Regione e attiva, nel caso di specie, nella consulenza per la realizzazione di opere pubbliche.
Fonte: anticorruzione.it